sabato 29 settembre 2018

testamento spirituale



Ho fatto molti errori nella mia vita. Ho ferito persone, ho tradito amicizie, sono stata cosí fragile da lasciarmi ferire e farmi soffrire.
Poi é arrivata l’etá dove non si crede piú alle illusioni ed andare avanti é dura veramente.
Niente é piú come prima. Quello che pensavi il giorno prima é giá cambiato. In questo marasma di sensazioni l’angoscia la fa da padrone. Non sai se scappare via dalle situazioni o avere la forza di restare. Non sai piú chi sei e cosa vuoi.
Ma é proprio allora che cominci ad entrare in rapporto con te stesso.
Nel momento in cui riesci a staccare la spina da una quotidianitá logorante, ti accorgi che c’é un mondo dentro di te che ha bisogno solo di essere esplorato.
Per avviare questo processo si deve stare soli, completamente soli.
Sono ancora in cammino pertanto il mio testamento spirituale si ferma qui.
Cosa ho imparato?
Credo di aver imparato un pochino piú di rispetto per me stessa. Ho abbandonato il ruolo di vittima e mi sono assunte le responsabilitá delle mie azioni.
Ma responsabilitá significa anche non far del male agli altri e soprattutto a chi ci ama.
Pertanto ho imparato a navigare dentro la mia tempesta interiore con le onde che oscillano dal voler scappar alla paura di perdere qualcuno o qualcosa.
Il mio rapporto non é nato sulla convenienza, allora ero ancora una fanciulla romantica. Se non decido di chiuderlo non é per convenienza, ritengo sia una forma di amore, volere il bene dell’Altro. 
A chiunque mi ha conosciuta voglio dire che spesso ho fatto la parte della stupida, “per non pagare le tasse direbbe la mia amica”. In realtá avevo il terrore di confrontarmi con qualcuno. 
L’altro inteso come figura di riferimento come insegnante, medico, autoritá mi ha sempre terrorizzato.
Oggi ho imparato a gestire anche questo. Se incontro la polizia oggi mi é indifferente. Prima mi saltava il cuore in gola. Chissá quali colpe avevo commesso! (rido)
Ho mentito, ho sempre gestito cose di nascosto, relazioni clandestine, segreti.
Una tendenza all’emozione di essere scoperti suppongo!
Poi ci si stanca, é un gioco che porta via molta energia e sentirsi autentici, integri, trasparenti é la tappa successiva poiché solo cosí ti rilassi. Anche in questo senso sono in cammino ancora.
Ho imparato che per sentirsi belli non basta uno specchio.
Ho imparato che dove non c’é amore ci si ammala.
Ho imparato che per stare bene insieme a qualcuno bisogna essere simili, avere le stesse radici, avere gli stessi valori, ridere per le medesime stupidaggini, avere gli stessi interessi e la stessa cultura, avere gli stessi difetti e gli stessi pregi. Ho imparato che la storia degli opposti che si attraggono é una bufala, quello che ti attrae é qualcosa che a te manca e nessuno te lo rimpiazzerá, quello che ti attrae é la stessa cosa che con il tempo ti allontana e ti divide. 
Forse penserete che essere uguali ci si annoia, ma quando si ha anche la stessa voglia di fantasia e lo stesso desiderio di giocare e di sorprendere l’Altro non ci si annoia mai.
Ho capito che facciamo le nostre scelte (marito, amicizie) solo seguendo le richieste del nostro “corpo di dolore” (E.Tolle). Cerchiamo e siamo attratti da colui che possiede dentro di sé le nostre stesse ferite, i nostri stessi incubi, le nostre stesse paure. Questo significa che siamo destinati a confrontarci sempre sulla stessa sofferenza. Il nostro specchio ci rimanda sempre la stessa immagine di dolore con la quale nutriamo il nostro “corpo di dolore”. A furia di nutrirlo diventa prepotente e si trasferisce dentro di noi con l’aria da padrone! Mandarlo via diventa un’impresa titanica. Ecco perché prima di relazionarsi con gli altri dovremmo relazionarci con le nostre ombre…ma questo accade di rado!
Vorrei che ognuno capisse che se non ha guardato bene in fondo alla sua anima, se non ha smantellato ogni sua difesa, se non ha lottato contro i suoi mostri sará destinato a fare del male a sé e agli altri ancora ed ancora. La consapevolezza é l’unica chiave che apre la porta all’amore.
È giusto sapere peró che la consapevolezza fa male, maledettamente male. Ed é per questo che la maggior parte delle persone la rifiutano e ne hanno validi motivi. Essere consapevoli significa non avere piú illusioni, non avere piú difese, non avere piú scampo!!!

Danielasieger