martedì 16 settembre 2025

L'inferno sono gli altri


Che cos’è l’inferno?

Svegliarsi al mattino e uscire dalle calde e rassicurati coperte per gettarsi tra la gente, guardarsi allo specchio e non riconoscersi in questo corpo, ma con questo corpo uscire, mostrarsi, parlare e agire. Essere spinto a destra e a manca da persone sconosciute sull’ autobus, dover incontrare persone con le quali non si ha voglia di parlare, sentirsi continuamente giudicato e desiderare di essere solo. Ogni giorno della nostra esistenza sembra un inferno.

E se l’inferno non fosse il regno ultraterreno della dannazione eterna? Se fosse la nostra vita qui sulla terra? Cosa fosse l’inferno, il filosofo Jean-Paul Sartre, lo sapeva benissimo: l’inferno sono gli altri.


Vivere con e attraverso gli altri risulta spesso indigesto.

A volte vorremmo riavere la nostra autonomia, a volte quell'indipendenza che ti fa sentire slegato da alcune delle tue schiavitù.

Si vorrebbe camminare diritti attraverso un cammino lineare senza lasciarsi risucchiare da quello che altri dicono, pensano e fanno. 

Invece risultiamo schiavi di meccanismi subdoli che ci guidano la mano. 

Il bisogno continuo di condividere, di fondere le proprie idee con quelle degli altri di cui si asseconda ogni consiglio...sbagliato o meno, diventa una necessità vitale!

La disciplina spesso scarseggia nei nostri vocabolari! 

La realtà (spesso quella virtuale) ci sottopone a tanti e tali stimoli veloci e semplicistici che non ci resta il tempo per fermarci un momento e lasciare i nostri sensi in ascolto della nostra parte più profonda, dei nostri dolori, dei nostri desideri, dei nostri sbagli. 

La falla più spaventosa e feroce dei nostri tempi é l’amnesia. Tra tutti i disturbi questo è quello che ci fa dimenticare gli altri. 

Esistiamo solo noi con i nostri guai e le nostre esigenze. Quell’essere di fronte a noi che sta lavorando con impegno e fatica ci serve solo per colmare le nostre esigenze, non é nessuno e deve fornirci disponibilità e obbedienza. 

Che ci importa se é felice o disperato, se oltre a noi ha una sua vita e dei sentimenti, importa solo che sia a disposizione della nostra di vita.

Eppure restiamo consapevoli delle mancanze e delle contraddizioni che ci avvolgono come una coperta in piena estate! 

Oltre ad essere trasparenti succede anche che , quando non si adempie ai desideri altrui, la nostra immagine si esponga alla mercé di giudizi sommari. Perché li senti nella carne quei giudizi, raramente espressi a parole, arrivano come piccole lame, come velate insinuazioni e spiacevoli disapprovazioni. 

Come piogge acide ci bagnano e ci inzuppano  la mente dei loro veleni, del loro opportunismo!

Allora ci si crea una  cortina di ferro atta a proteggerci! Si passa inevitabilmente attraverso un silenzio, un distacco e un desiderio di essere altrove. Altrove in un altro destino meno egoico, meno egocentrico.

Ed é così che una persona alla volta si differenzia dall’altra e ognuno cammina da solo in un mondo di esseri soli.

Non esiste più la comunità, non esiste più la solidarietà, non esiste più la condivisione o l’amicizia.

Pensare che a volte basterebbe solo un sorriso!


Danisieger